Artemio Franchi è nato a Firenze, ma i suoi genitori, senesi, vi erano arrivati da appena due mesi. Senese iure sanguinis o fiorentino iure soli? Questa contesa sul suo logo di origine lo ha sempre molto divertito. Frequentò le scuole elementari ed il ginnasio a Firenze, per poi iscriversi alla facoltà di Economia e Commercio, diventando uno degli allievi prediletti del prof. Vedovato, esperto di diritto internazionale.
In quel tempo seguì il primo corso arbitri indetto dal Gruppo Arbitri Poderini di Firenze (oggi Sezione “Giacinto Zoli”), primo contatto ufficiale col mondo dello sport.
Nel 1948 Carlo Antonini rilevò la società della Fiorentina da Ardelio Allori, affidando l’anno successivo la segreteria della società ad Artemio Franchi, che rimase in carica fino al 1951. Grazie alle sue capacità ed alla consulenza di Luigi Ferrero, portò a Firenze calciatori che vinsero nel 1955-1956 la Serie A, come Ardico Magnini, Sergio Cervato, Giuseppe Chiappella e Francesco Rosetta.
Dopo esser stato dirigente sportivo presso la Fiorentina con la vittoria nell’edizione inaugurale della Coppa delle Coppe, la manifestazione giocata a carattere non ufficiale verrà riconosciuta e organizzata dall’UEFA a partire dall’edizione successiva su iniziativa dell’allora dirigente viola Artemio Franchi. Ricoprì l’incarico di Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio dal 1967 al 1976, succedendo a Giuseppe Pasquale e dopo essere stato Commissario Straordinario della Lega Nazionale Professionisti.
Sotto la sua gestione, per la prima volta dopo gli anni ’30, la Squadra Nazionale Italiana, guidata dal Commissario Tecnico Ferruccio Valcareggi, tornò a vincere nelle competizioni internazionali conquistando gli Europei del 1968 e arrivando seconda ai Mondiali del 1970.
Il 15 marzo 1973 Franchi fu eletto presidente della UEFA e nel 1974 Vicepresidente della FIFA.
Nel 1976 lasciò l’incarico in Federcalcio Italiana a Franco Carraro per poi assumerne nuovamente la presidenza due anni dopo, quando lo stesso Carraro fu nominato Presidente del CONI.
Nel 1980, incolpevole e altruista, rassegnò le dimissioni a seguito dello scandalo del calcio scommesse.
Mantenne invece fino alla morte i propri incarichi presso FIFA e UEFA, fu Presidente del Comitato Organizzativo del Campionato d’Europa, Vice Presidente della Federazione Calcistica Internazionale, Presidente della Commissione di Finanza della FIFA e Presidente della Commissione Arbitri; sempre presente nel Comitato Organizzatore dei Campionati Mondiali.
Dal suo amore per il calcio si è sviluppato a livello internazionale il Centro Tecnico Federale di Coverciano, la più efficace ed integrata realizzazione su base scientifica di un lucido supporto organizzativo al servizio dello sport del Calcio in Italia e non solo.