Artemio Franchi

Presidente

Artemio Franchi è stato ai vertici del calcio italiano e mondiale; nel 1958-59 al vertice della Lega Pro allora Lega Nazionale Semiprofessionisti che accorpava la Serie C e D.

Imprenditore

Dal 1954 Artemio Franchi entra a far parte della azienda Bruzzi, società per la commercializzazione di prodotti petroliferi e derivati, fino a diventarne amministratore delegato.

Palio di Siena

Artemio Franchi nel 1970 diventa capitano della contrada senese alla quale è appartenuto da sempre: quella della Torre. Un impegno che lo coinvolge per tutta la vita.

Etica

Proprio mentre il mondo del calcio iniziava ad essere sempre più business e sempre meno sport, Artemio Franchi pensava e organizzava il mondo del pallone.

Storia Di Artemio Franchi

Chi era Artemio Franchi? Ce lo racconta il figlio Francesco in un Diario di bordo pubblicato il novembre 2015 di cui riportiamo la parte iniziale, (clicca qui per accedere al diario):
“Quando ero piccolo credevo che mio Padre fosse un agente segreto od un extraterrestre , erano gli anni ’60 e non eravamo certo abituati , cosa invece normale oggi , a viaggiare da un continente all’altro come faceva spesso mio Padre. Ricordo che era costretto ogni pochi anni a cambiare il passaporto perché non aveva più posto per i visti di ingresso ed uscita dei vari paesi visitati. Negli anni ’70 fu uno dei primi viaggiatori ad utilizzare il Concorde (aereo che volava oltre mach 1 ) . La conseguenza di tutto questo viaggiare era che in casa lo vedevamo poco, però quando tornava ogni volta era un susseguirsi di racconti emozionanti sui suoi viaggi e sulle diverse avventure di un viaggiatore di quegli anni, per esempio raccontò che una volta in Africa in occasione di un ricevimento in suo onore aveva assaggiato un piatto molto particolare con una carne dolciastra che poi, con suo grande imbarazzo, aveva scoperto essere carne di scimmia. Oppure quando aveva preso l’elicottero per la prima volta in un paese del Nord Europa ed aveva attraversato una tormenta con il rischio di un incidente. Insomma per un giovanotto con tanta fantasia come me era veramente emozionante poter immaginare e sentir raccontare così tante avventure. L’unico rammarico, ma è stato più evidente crescendo, stava nel fatto che ci eravamo frequentati poco e che solo verso i miei diciotto anni avevamo trovato quella confidenza così bella tra padre e figlio che mi aveva permesso di scoprire che non era né marziano né agente segreto ma un uomo con una passione enorme verso il mondo del calcio, con una cultura enciclopedica e con capacità manageriali non comuni; insomma in parole povere un uomo veramente straordinario e con qualità eccezionali.

Storia Di Artemio Franchi

Chi era Artemio Franchi? Ce lo racconta il figlio Francesco in un Diario di bordo pubblicato il novembre 2015 di cui riportiamo la parte iniziale, (clicca qui per accedere al diario):
“Quando ero piccolo credevo che mio Padre fosse un agente segreto od un extraterrestre , erano gli anni ’60 e non eravamo certo abituati , cosa invece normale oggi , a viaggiare da un continente all’altro come faceva spesso mio Padre. Ricordo che era costretto ogni pochi anni a cambiare il passaporto perché non aveva più posto per i visti di ingresso ed uscita dei vari paesi visitati. Negli anni ’70 fu uno dei primi viaggiatori ad utilizzare il Concorde (aereo che volava oltre mach 1 ) . La conseguenza di tutto questo viaggiare era che in casa lo vedevamo poco, però quando tornava ogni volta era un susseguirsi di racconti emozionanti sui suoi viaggi e sulle diverse avventure di un viaggiatore di quegli anni, per esempio raccontò che una volta in Africa in occasione di un ricevimento in suo onore aveva assaggiato un piatto molto particolare con una carne dolciastra che poi, con suo grande imbarazzo, aveva scoperto essere carne di scimmia. Oppure quando aveva preso l’elicottero per la prima volta in un paese del Nord Europa ed aveva attraversato una tormenta con il rischio di un incidente. Insomma per un giovanotto con tanta fantasia come me era veramente emozionante poter immaginare e sentir raccontare così tante avventure. L’unico rammarico, ma è stato più evidente crescendo, stava nel fatto che ci eravamo frequentati poco e che solo verso i miei diciotto anni avevamo trovato quella confidenza così bella tra padre e figlio che mi aveva permesso di scoprire che non era né marziano né agente segreto ma un uomo con una passione enorme verso il mondo del calcio, con una cultura enciclopedica e con capacità manageriali non comuni; insomma in parole povere un uomo veramente straordinario e con qualità eccezionali.

Linea Temporale

1945 – 1950

Tra Siena e Firenze gode il mondo

Non è conteso soltanto da Siena e Firenze che ne rivendicano l’appartenenza: Artemio Franchi lo vuole tutto il mondo. La città del palio perché orgogliosa di quel capitano della Torre che nel 1972 era stato premiato con il “Mangia d’oro” il più alto riconoscimento che Siena dà ai suoi figli più illustri. Firenze invece si fa forte dell’appartenenza anagrafica (l’8 gennaio 1922) e soprattutto dei suoi successi: da quelli come amministratore delegato dell’azienda di prodotti petroliferi Bruzzi a quelli come segretario della Fiorentina quando dette un importante contributo alla vittoria dello scudetto 1955 – 56 e poi della Coppa delle Coppe che poi divenne Coppa Uefa. Ma in pochi anni apparve chiaro che il palcoscenico internazionale era la patria più naturale di quel giovane dirigente che, subito dopo la seconda guerra mondiale, come giacchetta nera, aveva iniziato a praticare i campi di calcio per poi diventare segretario della sezione Arbitri di Firenze (1945-1950).

1967

Dagli anni 70 sempre più numero 1

Dato a Siena quel che è di Siena e a Firenze quel che è di Firenze, in campo sportivo sono in molti a credere in un lanciatissimo Artemio Franchi che tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta ricopre incarichi prestigiosi nel mondo del calcio innovandolo, creando il “Calcio dei Campanili” ovvero l’attuale Lega Pro, creando le premesse per essere chiamato nel 1967 alla Presidenza della Federazione Italiana Gioco Calcio che tiene sino al 1976 e poi per un biennio alla fine degli anni ’80 quando Franco Carraro, presidente in carica, è nominato al vertice del CONI. E, come era accaduto nella Fiorentina, anche in nazionale il suo lavoro viene coronato da successi. Sotto la sua presidenza l’Italia del pallone ritorna a primeggiare nel mondo e per la prima volta dopo gli anni ’30, la compagine azzurra di Gigi Riva e guidata dal CT Ferruccio Valcareggi torna a vincere nelle gare internazionali conquistando gli Europei del 1968 e arrivando seconda ai Mondiali del 1970.

1968 – 1973

Un’ascesa costante fino ai vertici del calcio internazionale

Oltre all’ inarrestabile carriera dirigenziale Artemio Franchi è incontenibile anche a livello di dirigente sportivo tanto da conquistare il vertice dell’Uefa prima ricoprendo la carica di Vice Presidente UEFA (dal 1968 al 1973) e successivamente diventandone Presidente. In campo mondiale sono riconosciute le sue capacità politiche e diplomatiche che lo portano ad essere punto di riferimento sicuro, leader lungimirante di un mondo che sta cambiando. Ed è in questa prospettiva di mondo del calcio in evoluzione che Franchi arriva a ricoprire, sin dal 1974, il ruolo di Vice Presidente della FIFA, la potente Federazione Mondiale del Calcio di cui sicuramente sarebbe stato nominato presidente se la morte prematura non lo avesse fermato. Fin a quel tragico giorno (12 agosto 1983) Artemio Franchi mantiene i propri incarichi presso FIFA e UEFA, come presidente del Comitato Organizzativo del Campionato d’Europa, come vice presidente della Federazione Calcistica Internazionale, come presidente della Commissione di Finanza della FIFA e presidente della Commissione Arbitri; sempre presente nel Comitato Organizzatore dei Campionati Mondiali.

12 Agosto 1983

A Coverciano giocano cultura e pallone: dirige ancora Artemio Franchi

Il calcio di Artemio Franchi non si spegne tra le colline senesi in quel tragico incidente di auto nell’agosto del 1983. La sua partita è una partita mondiale e ricomincia e continua tutte le volte che si aprono i cancelli del Centro Tecnico Federale di Coverciano, l’università mondiale del calcio che lui ha fortemente voluto. E ha realizzato mettendo insieme la cultura e il pallone con corsi di preparazione per allenatori, valorizzando la medicina dello sport, la preparazione atletica, allestendo una ricchissima biblioteca e un centro di raccolta e documentazione su base scientifica. I Memorial per ricordare Artemio Franchi tra Fiorentina, Barcellona e Paris Saint Germain, le più recenti celebrazioni come quelle per i 100 anni della nascita in Palazzo Vecchio o come quelle per i 40 anni della scomparsa all’Accademia Chigiana, l’avergli intitolato lo stadio di Firenze, quello di Siena e quello di Castelnuovo Berardenga, le iniziative come il Premio di Laurea che la Fondazione da anni organizza con l’Università di Firenze sono highlights di questa incredibilmente infinita partita di calcio di Artemio Franchi nel mondo.

La Fondazione Oggi

Oggi, la fondazione continua a promuovere lo sport come veicolo di integrazione sociale diffondendo i principi etici dello sport e per promuovere il fair play e la solidarietà tra i giovani e la società nel suo insieme.

Storia di Artemio Franchi

Il ricordo di Artemio Franchi, nell’anniversario dei trenta anni dalla sua scomparsa, non può limitarsi ad un racconto celebrativo della perdita che ha rappresentato per il calcio e la più vasta società, oltre che ovviamente per la famiglia e per le persone a lui più...