Purtroppo è arrivata la notizia da tempo temuta: Sven Goran Eriksson ci ha lasciato. L’allenatore gentile e gentiluomo, innamorato del calcio, dell’Italia e di Firenze, affetto da un male incurabile, è morto questa mattina all’età di 76 anni. Con un passato da giramondo, che lo ha portato sulle panchine delle nazionali di Messico, Costa D’Avorio e Filippine e primo Ct straniero nella storia dell’Inghilterra, ha conquistato decine di trofei, guadagnandosi la stima e l’affetto dei suoi calciatori e di milioni di tifosi.
Nel corso di una lunghissima carriera, durata più di quarant’anni, ha guidato quattro club italiani: Lazio, Roma, Sampdoria e Fiorentina, vincendo uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA, due Supercoppe Italiane e due Coppe Italia con la Lazio e altre due Coppe Italia con Roma e Sampdoria.
A Firenze “Svennissino” – nella foto con Antognoni – era afffettuosamente legato e ricambiato per i suoi modi, il suo sorriso, per il bel calcio che aveva fatto sognare il popolo viola. E anche la Fiorentina ha voluto ricordarlo e salutarlo con un comunicato: “La Fiorentina si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa di Sven Göran Eriksson. Il tecnico svedese ha ricoperto il ruolo di direttore tecnico viola dal 1987 al 1989”. La Fondazione Artemio Franchi partecipa a questo doloroso momento.
In sua memoria verrà osservato un minuto di raccoglimento su tutti i campi di Serie A (maschile e femminile) e Serie B prima delle gare in programma oggi e nella prossima giornata di campionato.