Artemio Franchi – Un genio del Calcio con il Palio nel sangue. Presentazione di Francesco Franchi e Matteo Renzi

Il presidente ChiantiBanca Claudio Corsi mi ha chiesto una sera in piazza del Campo l’autorizzazione a realizzare un volume su mio padre, nell’ambito di una «collana editoriale» dedicata da ChiantiBanca agli uomini di valore che hanno contribuito con la loro attività allo sviluppo del territorio. La nostra Fondazione non avrebbe potuto individuare un’occasione migliore e più adatta per ricordare Artemio nell’anniversario dei trenta anni dalla sua scomparsa. La proposta ha commosso tutti noi della famiglia, in primis mia madre e mia sorella Giovanna. Così, non abbiamo esitato a manifestare subito il nostro consenso. L’attenzione che Artemio Franchi, trascorsi tre decenni dal
tragico incidente, continua a stimolare è un conforto rispetto al dolore che, per la sua prematura morte, non ci abbandona.
La Fondazione Artemio Franchi e Antonella Leoncini, che con accortezza ha curato la realizzazione del libro, hanno raccolto molte testimonianze di importanti dirigenti del calcio nazionale e mondiale oltre che tante, altrettanto signifi cative rifl essioni di coloro che per motivi di Palio o professionali, hanno conosciuto e apprezzato Artemio. È stata una grande soddisfazione ma anche una commozione, constatare che il nome di Artemio Franchi è sempre un’occasione stimolante per ricordare il suo ruolo e ciò che ha realizzato.
Il presidente ChiantiBanca Claudio Corsi mi ha chiesto una sera in piazza del Campo l’autorizzazione a realizzare un volume su mio padre, nell’ambito di una «collana editoriale» dedicata da ChiantiBanca agli uomini di valore che hanno contribuito con la loro attività allo sviluppo del territorio. La nostra Fondazione non avrebbe potuto individuare un’occasione migliore e più adatta per ricordare Artemio nell’anniversario dei trenta anni dalla sua scomparsa. La proposta ha commosso tutti noi della famiglia, in primis mia madre e mia sorella Giovanna. Così, non abbiamo esitato a manifestare subito il nostro consenso. L’attenzione che Artemio Franchi, trascorsi tre decenni dal tragico incidente, continua a stimolare è un conforto rispetto al dolore che, per la sua prematura morte, non ci abbandona. La Fondazione Artemio Franchi e Antonella Leoncini, che con accortezza ha curato la realizzazione del libro, hanno raccolto molte testimonianze di importanti dirigenti del calcio nazionale e mondiale oltre che tante, altrettanto signifi cative rifl essioni di coloro che per motivi di Palio o professionali, hanno conosciuto e apprezzato Artemio. È stata una grande soddisfazione ma anche una commozione, constatare che il nome di Artemio Franchi è sempre un’occasione stimolante per ricordare il suo ruolo e ciò che ha realizzato. Adesso, completato questo lavoro, è molto positivo il nostro bilancio di questa esperienza di cui, insisto, ringraziamo ChiantiBanca e la Fondazione ChiantiBanca Monteriggioni per la scelta di dedicare a papà questo primo libro della nuova collana «Guelfi & Ghibellini». Il ricordo di tanti momenti della vita di Artemio ha inevitabilmente suscitato rimpianti e tristezza, ma l’affetto e la stima che abbiamo raccolto da chi lo ha conosciuto o ha avuto modo di intrecciare la sua esperienza, sono state dimostrazioni molto importanti per tutti noi della famiglia, che lo abbiamo amato ed ancora lo amiamo.
Francesco Franchi
Presidente Fondazione Artemio Franchi

Ero poco più che un bambino quando un pomeriggio dell’estate del 1983 perse la vita Artemio Franchi, uno dei più grandi dirigenti sportivi che la nostra nazione abbia mai espresso. In seguito, però, frequentando la sezione fi orentina degli arbitri, ho avuto modo di conoscere Franchi in tutta la sua saggezza, abilità e diplomazia. Ho capito i motivi per i quali tanti sono stati i dirigenti che, cresciuti sotto la sua guida, si sono poi affermati nel calcio e in altri sport. Non è un caso che sia l’unico personaggio a cui sono stati intitolati due stadi: quello di Firenze, sua città natale, e quello di Siena, luogo di origine dei genitori e a cui lo legava l’amore per il Palio e per la contrada della Torre. Una passione che gli è stata fatale quel tragico 12 agosto 1983 e che gli ha impedito, è opinione generale, di sedere sulla poltrona più importante del calcio mondiale: quella della Fifa come successore designato di João Havelange. Sarebbe stato il giusto riconoscimento fi nale di una carriera che ha visto Artemio Franchi salire rapidamente i vari gradini delle gerarchia del calcio italiano, europeo e internazionale. La sua brillante carriera ha assicurato prestigio e autorevolezza anche alla nostra comunità per la quale Franchi ha rappresentato orgoglio e modello da esibire fi eramente. Senza scivolare in un forzato campanilismo, è evidente che personaggi come Artemio Franchi ci sono stati «invidiati» in Italia e all’estero. Trovo particolarmente importante che, nel trentennale della sua scomparsa, si sia concretizzato questo interessante progetto editoriale: permetterà a tanti di conoscere fatti, episodi e aspetti noti che raccontano Artemio Franchi. Voglio complimentarmi con chi ha pensato e realizzato queste belle pagine: rappresentano uno «spaccato» di vita di un grande personaggio che appartiene di diritto alla storia dello sport nazionale e della nostra città.
Matteo Renzi
Sindaco di Firenze

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