Continua il progetto “Un gol per l’inclusione sociale”

Nella foto, in piedi da sinistra: Niccolò Borghesi, Roberto Podrecca, Francesco Franchi, Gino Fantechi Materni, Francesco Conforti. In basso da sinistra: Leonardo Fantechi Materni, Franco Torrini, Leonardo Pallini, Giulia Magnatta, Rossella Capecchi, Maria Claudia Cavaliere

Nell’ambito della proficua collaborazione fra la Fondazione Artemio Franchi Onlus e l’UPD Isolotto, prosegue il percorso di formazione dello Staff del progetto di calcio integrato “Un goal per l’inclusione sociale”, tenuto da Roberto Podrecca – Vice Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Etica e Sport della Fondazione – con la preziosa collaborazione di Maria Claudia Cavaliere.
Gli incontri, a cadenza mensile, si sono focalizzati, in questa fase iniziale, sull’analisi strategica dei punti di forza e dei margini di miglioramento del progetto.
Il lavoro sulle variabili interne ed esterne, che potranno contribuire al consolidamento e all’espansione del progetto stesso, sono i poli di attenzione su cui si concentrano i diversi punti di vista dello staff multiprofessionale operante presso l’UPD Isolotto, sotto l’abile regia del Vice Presidente Gino Fantechi Materni. Insieme allo Staff – composto da Rossella Capecchi, Giulia Magnatta, Leonardo Fantechi Materni, Niccolò Borghesi, Mirco Beraldi, Giuseppe Zappia, Leonardo Pallini e Luca Zain – l’obiettivo è quello di valorizzare e ottimizzare la ricchezza del progetto. Questo, per creare un metodo utile a costruire un linguaggio comune e rendere disponibile questo modello a tutte le società e le strutture del territorio che desiderino far giocare a calcio atleti con disabilità, con difficoltà relazionali, con disagi sociali e atleti partner, attualmente provenienti dalla scuola calcio dell’UPD Isolotto.

Si tratta di integrare età diverse, abilità diverse, provenienze culturali diverse, all’insegna del “non abbiamo mai detto di no a nessuno”.

Il percorso formativo sta delineando i seguenti prossimi step:
– tracciare ciò che è stato fatto, per far sì che il patrimonio acquisito possa essere materiale utile per coloro che si dedicheranno a questo e altri progetti simili;
– formare eventuali nuovi professionisti che potrebbero essere inseriti nello staff;
– lavorare sull’inserimento di nuovi atleti che man mano arrivano con la sempre maggior diffusione del progetto;
– trovare modalità che consentano di coinvolgere e rendere attivamente partecipi anche i genitori.

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