La spinta viene dal basso, sono le società sportive del territorio le prime e in prima fila a mettere in campo, qualsiasi campo di gioco si tratti, la propria cultura, la propria storia, le proprie strutture e il proprio volontariato al fine di includere chi è emarginato. Insieme alle Amministrazioni locali, insieme alle Federazioni, sono le società sportive a coinvolgere il territorio, a far leva su quel territorio, sulle famiglie e sui ragazzi e ragazze che nello sport, in una cultura dello sport si ritrovano come comunità e si impegnano per gli altri.
Sport per l’inclusione è il calcio integrato in tutta Italia, sport per l’inclusione, tra Empoli e Cerreto Guidi, è il volley degli ospiti della REMS di Empoli che per la prima volta hanno avuto il permesso delle autorità competenti per recarsi dalla loro sede al Palazzetto di Cerreto Guidi.
Un passo avanti, anzi un salto, anzi un balzo perché REMS sta per Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza: una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali. E arrivare con un pullmino messo a disposizione dalla USL, senza scorte, per allenarsi finalmente in mezzo a gradinate vere, su un parquet dove giocano quelle e quelli veri è tanto diverso da giocare dentro la sede REMS: è elevarsi oltre la rete, fino al soffitto, quasi toccare il cielo.
Merito della Cerretese Pallavolo e Inclusione, un binomio che va avanti da anni, che si dedica ai ragazzi con disabilità intellettive e relazionale, che si dedica ai sordi, al sitting voley.
Che porta avanti un progetto per i ragazzi rifugiati nei centri di accoglienza, che adotta a distanza una giovane pallavolista africana, che lancia la “quota sospesa” che permette di aggiungere qualcosa in più nelle rate dei corsi di pallavolo aiutando così chi è in difficoltà.
Che ogni anno aiuta con le “scatole di natale” le famiglie più bisognose del territorio, e che con “diamoci una mano, anzi una scarpa” permette di raccogliere e distribuire scarpe da pallavolo usate ma ancora in buono stato.
E che ora è al turno di battuta con il progetto iniziato circa un anno fa quando fu montata una rete all’interno della REMS di Empoli e furono donati abbigliamento sportivo e palloni ai ragazzi, mettendo a loro disposizione per due volte al mese la allenatrice Eleonora Terzini, vera anima del progetto come lo era stata della Pallavolo+ dedicata a persone con disabilità intellettiva e relazionale. Ad affiancarla Stefano Berlincioni che è riuscito nell’impresa di portare la squadra fuori dalla REMS, fino al palazzetto, con allenamento e partitella finale.
Il prossimo obiettivo sarà giocare in quel palazzetto una partita contro avversari non interni alla REMS. Ci vorranno permessi dalle più svariate autorità – intanto un sincero grazie ai Comuni di Empoli e Cerreto Guidi e alla direzione della REMS – e comunque il progetto, interamente finanziato dalla Pallavolo Cerretese, va avanti nella quotidianità come strumento ausiliario al lavoro dello Staff che gestisce gli utenti della REMS perché l’esperienza del gioco con il proprio corpo, del gioco con gli altri e con le varie attrezzature, possa agevolare ed incrementare negli “ospiti REMS” la presa di coscienza delle proprie capacità e possibilità.
La Pallavolo Cerretese così stabilisce un legame più stretto col suo territorio e fa da apripista per tante altre realtà che possano seguire questo esempio, non solo aiutando il processo di reinserimento in società degli utenti della REMS ma anche fornendo alle famiglie la possibilità di far crescere i figli in un ambiente sportivo sano e competitivo e con un’attenzione al sociale unica nel territorio.
Maurizio Fanciullacci
Foto fornita da Pallavolo Cerretese